Associazione Culturale Sa Illetta

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Martedì 19 Marzo 2024

La campagna

Nonostante la sua felice posizione in mezzo alla laguna, l'isola non ebbe mai prevalente l' attività della pesca. Abbiamo notizia della presenza delle peschiere ma nell'isola fu sempre fiorente l'attività agricola e di allevamento. Fu il Sabater a dare grande impulso all'agricoltura.

Sappiamo che nel 1557 erano impiegati nella azienda circa 20 operai.
In un inventario del 1568 risultano in dotazione all'azienda 19 zapponi e 15 zappe e questo numero è ovviamente proporzionato alle braccia lavoro.
Era fiorente la coltura della vite come risulta da un ordine di ben 24 botti grandi che il Sabater fece presso un bottaio di Stampace.
Erano pure coltivati i cereali ed il lino. Alberi da frutto erano il melograno, i fichi, l'olivo, e si praticava apicoltura.
Non mancava l'allevamento del bestiame e degli animali da cortile.

Da un inventario della casa di Pietro Sabater risulta che nella sua abitazione di Castello nel 1559 vi erano le seguenti provviste: il vino della qualità Cannonau, 60 chili di uva passa, 20 chili di fichi, 2 recipienti di olive, 2 di capperi, fave, melagrane, uva, e miele.
Nel 1716 con Michele Cervellon viene ampliato l'allevamento e compaiono i caprini e suini inoltre vengono impiantati alberi di mandorlo e piante di gelso all'interno della vigna.
In un inventario del 1826 vengono descritte 26 palme nel piazzale tra la chiesa e la casa con 10 pioppi.

Dal 1828 l'azienda viene nuovamente amministrata dal Marchese Vincenzo Amat il quale, con i contributi del governo, impianterà il grande oliveto che ancora oggi è produttivo e rappresenta la cultura principale dell'isola.

Immagini

 

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